Bronzo ai mondiali: «Sono più forte degli infortuni»
«Adesso farò un pellegrinaggio a Pompei e poi mi concentrerò sulle Olimpiadi» |
DAEGU. Prima Pompei e poi Londra. Questo il programma di Antonietta Di Martino - nostra signora dei salti da Cava de’ Tirreni - dopo aver vinto la medaglia di bronzo (vittoria della Chicherova, seconda la Vlasic) ai Mondiali di atletica in Corea del Sud. «Ho strappato una promessa al mio manager Federico Rosa: se vincevo una medaglia - ha detto - andremo a Pompei a piedi». Un pellegrinaggio, quello al santuario della Vergine del Rosario, molto sentito da ogni campano e che Antonietta ha ammesso di aver più volte fatto, sia ad ottobre, in occasione della festa mariana, che a maggio, come da tradizione. «Sono 21chilometri a piedi - ha detto - e li faremo. Mio marito ha invece promesso di prendermi un gatto. Lui non li ama molto ma io si». La Di Martino, dall’alto dei suoi 33 anni è contentissima per questo bronzo che per lei vale un oro, viste le difficoltá avute nella stagione che le hanno impedito di allenarsi. A maggio ha riportato una distorsione all’alluce del piede distacco che l’ha tenuta fuori per due mesi. Non ha sentito il peso delle aspettative italiane su di se’? «Sono contenta di aver dato una medaglia all’Italia, mi sono caricata molto per questa gara. Nei giorni scorsi ho alternato tranquillitá anervosismo. Mio marito mi è sempre stato vicino, anche durante l’anno quando abbiamo avuto difficili momenti. Anche oggi -continua la Di Martino - sentivo il peso di non aver gareggiato molto, anzi di aver gareggiato troppo poco. All’1,97 avevo i crampi nelle gambe, poi anche nei polpacci. Mi manca la rincorsa, ho fatto troppo poche gare quest’anno. Ma ero molto convinta - ha sottolineato - sopperivo alla mancanza di gambe con la testa». Cos’è successo ai 2,03? «Mi ero innervosita prima ai 2 metri con un giudice che mi aveva dato il via libera e invece non potevo andare. Dopo che ho fatto i 2 metri mi ha chiesto scusa. Al primo tentativo dei 2,03 non so cosa è successo, ma non mi sono partite le gambe. Sul secondo tentativo ero invece sicura di passare, pensavo anche ai 2,05». Infatti nel secondo tentativo l’atleta delle Fiamme Gialle è sembrata la stessa delle prime misure, superate di slancio, senza problemi. Un leggerissimo errore con un tocco di ritorno all’asticella e questa è caduta. «Ho pagato come le altre molto le qualifiche, faceva davvero caldo. Qui sono venuta con le miglioriintenzioni. Speravo di rifare almeno 2 metri». Il futuro? «Io ho la capa tosta - risponde la Di Martino - e voglio superare le sventure che mi sono capitate.
LA CARRIERA |
Dieci titoli italiani Un oro agli Europei |
«E’ la medaglia del sacrificio» |
La commozione di mamma Anna e papá Alfredo «Un premio bellissimo dopo tante difficoltá»
CAVA DE’ TIRRENI. Della serie "Antonietta, grazie lo stesso". A Cava, in particolare a casa Di Martino, il terzo posto assoluto della figlia maggiore nel salto in alto al mondiale di atletica leggera di Daegu si è festeggiato lo stesso, ed è stato accolto alla stregua di una conquista della medaglia d’oro. I genitori di Antonietta Di Martino, Anna e Alfredo, hanno seguito la gara di salto femminile solo in compagnia dell’altra figlia Simona, nella loro casa di via De Marinis. Da un po’ di tempo preferiscono seguire così, in tranquillitá, le gesta sportive di Antonietta. Mamma Anna è raggiante per il risultato ottenuto da sua figlia: «Il terzo posto è ottimo, sono molto felice per lei dopo tutte le difficoltá che ha avuto in questo periodo». Papa Alfredo aggiunge: «Questa è la medaglia del sacrificio e della tenacia. Antonietta è così: testarda, cocciuta ma va sempre fino in fondo». Poi un po’ di commozione quando ha visto Antonietta in tivù che ringraziava i familiari e gli amici. Anche nelle abitazioni adiacenti si è accolto di buon grado il risultato della saltatrice di Cava de’ Tirreni, che era in buona condizione fisico-atletica sebbene avesse avuto un infortunio il maggio scorso. Il bronzo per la bionda atleta metelliana è giá un risultato importante, anche perché le avversarie di Antonietta erano in condizione ancora migliori. La signora Di Martino si fa prestare anche la bandiera tricolore dai vicini per mostrarcela: sono soddisfatti della loro figlia e di quanto ella è riuscita a fare tramite la fiducia, la provvidenza e il sostegno morale dei suoi affetti. Massima attenzione davanti alla tivù anche quando l’atleta cavese, nel rispondere alle domande della giornalista di Raisport, Elisabetta Caporale, ringrazia la famiglia, il marito e anche i militari del gruppo sportivo della Finanza che l’hanno seguita, e soprattutto il medico che l’ha aiutata nella sua guarigione dalla mononucleosi. Gioia comunque composta anche da parte degli amici di famiglia: un vicino si affaccia al balcone del primo piano ed espone anch’egli il tricolore: la prima medaglia dell’Italia in questi mondiali di atletica è stata vinta da chi è nata qui. è facile immaginare quanto seguito ci sia stato anche nel resto di Cava de’ Tirreni, dove Antonietta è ammirata dagli appassionati sportivi. «Un simbolo della cittá», come spesso ha dichiarato il sindaco Galdi. Nelle ore successive le varie congratulazioni provenienti dal mondo politico e sportivo, in particolare dall’assessorato allo Sport gestito da Carmine Adinolfi, ma le prime telefonate sono giunte da parte della gente comune. Poi hanno potuto parlare via telefono con Antonietta Di Martino. Il suo rientro a Cava dovrebbe essere previsto in settimana, dopodiché ci saranno i festeggiamenti con tutti gli onori.
Masullo: «Antonietta, sì na’ guerra» |
L’ex campionessa italiana era a Cava. «Atleta eccezionale» |
Marisa Masullo, l’atleta che ha vestito in assoluto più volte la maglia azzurra ed ha scritto la storia della velocitá, laureandosi più volte campionessa italiana nei m.100 e m.200, partecipando a tre Olimpiadi, tre Mondiali e quattro Europei, è stata spettatrice d’eccezione al bronzo iridato di Antonietta Di Martino, proprio a Cava de’ Tirreni. Infatti, mentre la Di Martino ha volato sull’asticella di Daegu, la Masullo ne ha seguito in tv l’impresa, proprio nella cittadina metelliana. La Masullo ha esternato la sua gioia su facebook salutando l’impresa di Antonietta con un messaggio particolare e che ha attirato la curiositá degli internauti. «I miei genitori sono originari di Cava dè Tirreni. Sono nata e cresciuta a Milano, ma le radici della mia famiglia sono cavesi e lì abbiamo parenti ed amici. Ho accompagnato mia mamma a trovare la sorella, ma non ho potuto fare a meno di seguire i Mondiali in tv ed ho visto la gara della Di Martino», ha raccontato la Masullo. Che impressione le ha fatto la saltatrice concittadina della sua famiglia? «E’ un’atleta che apprezzo molto, una grande combattente ed agonista. I due metri li ha saltati di orgoglio, mostrando chiaramente di voler tornare a casa con una medaglia. Peccato per il secondo tentativo fallito a 2,03 perché avrebbe meritato la misura. Ritengo però che sará solo un appuntamento rinviato, li ha nelle gambe. Mi ha davvero entusiasmato per la sua caparbietá e pur non conoscendo il napoletano, dopo la gara, le ho scritto su facebook "Antonietta, sì na guerra".». La Di Martino ha ottenuto grandi risultati, ma ha anche dovuto superare tanti infortuni. Pensa che potrá dare ancora molto all’atletica leggera nella sua carriera? «Altri atleti avrebbero gettato la spugna, invece lei non ha mollato e nonostante le avversitá, è riuscita a riemergere. E’ da ammirare, poi è una ragazza simpatica, trasmette serenitá e quelle poche volte che sbaglia non ne fa un dramma, questo è lo spirito giusto con cui gareggiare. Le auguro di andare avanti così, perché Londra si avvicina e spero che realizzi il suo sogno nel cassetto. Alle Olimpiadi può ancora essere protagonista». In futuro vi potreste incontrare a Cava de’ Tirreni? «Sono venuta spesso da queste parti ed è probabile che venga anche nelle prossime settimane. Spero di brindare con la Di Martino, per festeggiare insieme il mio recente matrimonio ed il suo bronzo mondiale. Ma sono sicura che anche in futuro brinderemo alla sua classe e alla sua voglia».
Le reazioni. Il messaggio di Cirielli. Galdi felice |
«Una grande ambasciatrice del nostro territorio in tutto il mondo» |
fonte lacitta - di D.F. e O.S.