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Buffon se la prende coi tifosi della Roma

("Vergognoso criticare Totti") e non si sbilancia sulla Juve: "Guardiamo oltre, ma anche indietro"


Il portiere della Juventus considera eccessive e fuoriluogo le critiche piovute sul capitano della Roma. E sugli obiettivi bianconeri ci va ancora molto cauto

Giovedi 16 dic. 2011
Gigi Buffon - Juventus (Getty Images)
Ha come sempre le idee molto chiare Gigi Buffon, sia sulla sua carriera sia sul futuro dellaJuventus. E lo ha espresso anche oggi ai microfoni dei giornalisti in occasione di un evento organizzato dalla Puma. Dove trova anche il tempo di difendere il suo amico, ex-compagno di nazionale, Francesco Totti: "E' una vergogna se veramente fosse vero che qualcuno ha avuto l'ardore di protestare contro Francesco, è lo scandalo più grande del mondo del calcio sino ad oggi. Non tralascerei il fatto che anche quando ha finito Maldini qualcuno ha avuto il coraggio di fischiare. Non mi sarei affatto arrabbiato se Totti mi avesse fatto il cucchiaio, è anche gesto di grande coraggio". Il diretto interessato non ci sta a non essere considerato bravo sui tiri dagli undici metri: "Parati pochi rigori in carriera? Non ho capito ancora su che cosa si basa la nomea di para-rigori. Sicuramente negli ultimi 3 anni con la Juve non ne ho parati, ma sono anche stato un anno e mezzo fermo e non ho ogni domenica, per fortuna, rigori contro. Credo di averne sempre parati il giusto da portiere importante. Poi ci sono portieri come Handanovic o Sorrentino che stanno facendo cose importanti: ma questo non significa che bisogna denigrare gli altri".
Poi il discorso si sposta sul campionato e sugli obiettivi della Juventus. Anche in questo caso il profilo continua ad essere basso: "La Juventus è vero che deve guardare oltre, ma si deve guardare anche dietro perchè la quarta in classifica è solamente a due punti da noi. Secondo me è ancora azzardato parlare di una lotta tra Juventus e Milan per la lotta allo scudetto: ricordo sempre che anche l'anno scorso a Natale ci giocavamo lo scudetto e poi non siamo andati neanche in Europpa League. Tevez? Può cambiare l'equilibrio di una squadra, ma dipende che potenzialità ci sono in quel settore della squadra, in questo caso l'attacco". 
fonte goal.com








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Lazio, quanti sorrisi dopo lo Sporting!

Da Kozak goleador ritrovato all'esordiente Zampa

Tante facce felici in casa Lazio dopo la vittoria-qualificazione con lo Sporting. Dal goleador Kozak al portiere Bizzarri, fino al diciannovenne Zampa esordiente in biancoceleste.

Libor Kozak - Lazio (Getty Images)


Sono tanti i volti felici in casa Lazio dopo la vittoria-qualificazione di ieri sera in Europa League. Il più sorridente di tutti è Libor Kozak, autore della rete che ha sbloccato la gara: "Sono contento per il gol perchè così ho potuto dare una grossa mano alla Lazio e ripagare anche la fiducia del mister. Devo ringraziare Reja che mi ha messo in campo, ma anche Lulic per il cross che mi ha messo, perfetto!". Felice anche Bizzarri che ha ritrovato il posto da titolare tra i pali: "Non ero al meglio, ma mi sono fatto trovare pronto. Lo Sporting ci ha provato, ma sono riuscito a rispondere bene in ogni occasione".

Ma la partita di ieri sarà indimenticabile soprattutto per Enrico Zampa, diciannovenne al debutto con la Lazio: "Mi tremano ancora le gambe, è stato fantastico, un'emozione incredibile. Erano anni che aspettavo e sognavo questo momento, spero che quella di ieri sia solo la prima di una lunga serie di gare con la Lazio. Mi ispiro a Brocchi, ma a esser sincero vorrei avere la visione di gioco di Ledesma. Per ora mi godo questo momento unico e la maglietta di ieri neanche l'ho messa a lavare". Come lui, anche Cavanda fa parte della Primavera biancoceleste, ma per lui con lo Sporting non si trattava di un esordio bensì di un ritorno (a distanza di quasi un anno), che Reja ha commentato così: "Ha giocato una buona partita, il suo problema sono i comportamenti che di recente ha avuto fuori dal campo, spero che maturi in fretta". Non c'è che dire, la gara di ieri con lo Sporting Lisbona a Formello se la ricorderanno in molti. 

fonte goal.com

L'Inter va verso Cesena con Forlan e Stankovic pronti per giocare: "Scudetto? Vincendo le prossime due gare..."

Il centrocampista serbo potrebbe rientrare domenica prossima contro il Cesena. E potrebbe esserci spazio anche per l'ex-Atletico Madrid.

Diego Forlan - Inter (Getty Images)

All'Inter la situazione, non solo a livello di classifica, ma anche a livello di infortuni, sta migliorando. Domenica contro il Cesena, a meno di cambiamenti dell'ultim'ora, dovrebbe esserci il rientro di Dejan Stankovic. Il diretto interessato ha parlato delle proprie condizioni fisiche ai microfoni di Sky Sport: "Il fastidio al quadricipite sinistro era solo un risentimento. Contro il Lecce o il Cesena ci sarò. Se vinciamo le prossime due gare, parlare di scudetto potrebbe non essere impossibile". E nell'eventuale rincorsa al tricolore o perlomeno ad un posto nella prossima Champions League ci sarà anche Diego Forlan a disposizione del tecnico nerazzurro: "E' stato brutto stare fuori senza tentare di poter aiutare la squadra. Adesso che sono riposato, anche perchè prima di venire all'Inter non ho fatto le vacanze, sono sicuro che potrà fare bene. Dobbiamo continuare su questa strada dopo la vittoria di Genova". Domenica sarà una partita particolare anche per il bomber di questo periodo, Yuto Nagatomo: "Per me giocare nella “mia” Cesena sarà un’emozione. Voglio mostrare come sono cresciuto, ma soprattutto vincere perché per noi è importante: i tre punti ci servono domenica e contro il Lecce".
fonte goal.com

Parola d'ordine alla festa Juve di Natale: scudetto!

E Marchisio autorizza i sogni: "Vogliamo arrivare in fondo!". Col Novara Chiellini ritorna in mezzo?

Grande entusiasmo nel consueto ritrovo pre-natalizio. Conte e Del Piero i più applauditi, Quagliarella prepara la riscossa. E Barzagli racconta la sua rinascita..



Mondo Juventus in festa. Nel tradizionale ritrovo prenatalizio, organizzato dallo 'Juventus club Curva Filadelfia' e dallo 'Juventus Club Montanaro', la parola più pronunciata è stata scudetto: logica conseguenza del primato in classifica e della ritrovata verve di una squadra che sembrava aver smarrito la propria identità, negli ultimi due anni. Circa 500 i tifosi presenti, come segnalato dalla Gazzetta dello Sport. L'arrivo di Conte e dei giocatori è stato accolto con uno spettacolo pirotecnico: e tra i vari fuochi, hanno brillato nel cielo i numeri 28 e 29, a testimonianza che quei due scudetti di Calciopoli non saranno mai dimenticati dal tifo bianconero. "Vinti sul campo", recitava uno striscione. Conte e Del Piero, in particolare, hanno fatto il pieno di applausi ed autografi. 

Anche Fabio Quagliarella è apparso sereno e rilassato, nonostante lo scarso utilizzo: "Ma io adesso sto bene e aspetto la mia occasione. Tutti vorrebbero giocare, io in questo momento sono una riserva, ma da un momento all'altro le cose possono cambiare"."L'allenatore - continua - mi ha sempre dimostrato la sua fiducia, mi ha parlato spesso e so che per lui sono importante. Io mi auguro di non essere solo l'uomo degli ultimi minuti, ma ciò che conta davvero è che adesso sto bene. Il resto verrà". Intanto incombe il match di domenica col Novara. Tre gli assenti sicuri: Vidal e Bonucci per squalifica e l'infortunato Vucinic. In difesa dovrebbe esserci De Ceglie sulla sinistra, con il ritorno in mezzo di Chiellini. Conte potrebbe rispolverare il 4-2-4: per il ruolo di esterni alti sperano in tanti, da Giaccherini ad Elia'Chiello' si è detto pronto al nuovo trasloco: "Per qualche mese da terzino non dimentico quattro anni da centrale, sono a disposizione e spero di giocare in quel ruolo". MentreMarchisio ha avvertito la concorrenza: "Di benzina ne abbiamo tanta, a differenza di altre squadre giochiamo una sola volta la settimana. Possiamo arrivare in fondo, vogliamo chiudere al primo posto, e non solo il 2011". Ambizione condivisa anche da 

Andrea Barzagli, un mostro per rendimento e continuità. E un vero affare, visto che è costato solo 300mila euro. Il difensore fiorentino è il solo della rosa ad aver sempre giocato finora. "Tutto quello che sto vivendo è frutto del lavoro - si legge sul Corriere dello Sport - Il mio nome forse si era un po' perso perché ero andato al Wolfsburg, dove comunque mi sono tolto delle belle soddisfazioni vincendo anche un campionato. Arrivare alla Juve, però, ha rappresentato il massimo: io mi impegno ogni giorno per meritare questa maglia". Il segreto di questa Juve, dice, è il gruppo: "Tutti ci aiutiamo, tutti andiamo a duemila all'ora. Il tecnico ci chiede sempre di giocare il pallone, anche in difesa. A volte questo comporta qualche rischio, ma è il prezzo da pagare se si vuole offrire un bel calcio".