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La Juve scherza col fuoco Poi Matri stende la Fiorentina

    TORINO, 25 ottobre 2011

Finisce 2-1 a Torino: i bianconeri giocano un gran primo tempo ma segnano solo con Bonucci, poi vengono ripresi da un super Jovetic prima della rete decisiva del centravanti ex Cagliari, tra i migliori. La squadra di Conte torna provvisoriamente in testa

Leonardo Bonucci festeggia il suo primo gol stagionale. Ansa
La Juventus è prima in classifica, da sola. Grazie al successo 2-1 sulla Fiorentina nell’anticipo del turno infrasettimanale di campionato. Una vittoria meno striminzita di quanto dica il risultato, una vittoria che sa di maturità. La squadra di Conte ha dominato il primo tempo, chiuso avanti solo per la rete di Bonucci, quando i gol di scarto potevano e dovevano - per il gioco espresso - essere di più. Una volta subìto il pareggio di Jovetic, un fenomeno, poteva arrendersi alla beffa. Alla serata in cui gira tutto male. E invece ha avuto la forza di riversarsi di nuovo in avanti, trovare il gol vittoria con Matri, e chiudere in avanti. La rete di Matri è l’altra notizia super di serata, per i bianconeri. Nella scorsa stagione Matri si era preso la Juve in corsa, dimostrando di poter fare il centravanti anche con questa maglia e le relative, immense pressioni. In questo avvio di stagione, nella Juve di Conte, era finito in panchina. Ecco, è il passato, che presto considereremo remoto. Matri si è preso anche questa Juve: è già al quarto gol stagionale, il tredicesimo da quando è a Torino. Una sentenza sottoporta. La Juve non può prescindere da lui in avanti: è l’attaccante che "vede" più la porta. La Fiorentina conferma il momento nero: l’unica consolazione è che con Gilardino in campo, appena recuperato, non potrà che migliorare, specie duettando con un Jovetic favoloso.
Alessandro Matri, 27 anni, autore del gol decisivo alla Fiorentina. Afp
Alessandro Matri, 27 anni, autore del gol decisivo alla Fiorentina. Afp
SOLO JUVE — Nel primo tempo in campo c’è solo la Juve. Intensa, aggressiva a metà campo, Lippi l’avrebbe definitiva "vogliosa" secondo una definizione che aveva coniato per la sua Nazionale. Il modulo 4-2-3-1, scelto da Conte per la partita, prevede un centrocampista in più, il trottolino Vidal, e un esterno in meno (e Krasic va in tribuna) con Vucinic spostato alto a sinistra e Matri centravanti. E funziona. L’ex Cagliari è il terminale di gioco che alla Juve è mancato troppo spesso in questo inizio stagione, il montenegrino da sinistra può far valere negli spazi la sua tecnica, inibita quanto c’è da fare a sportellate a centroarea. E soprattutto a centrocampo la Juve domina. Marchisio è dappertutto, recupera e riparte, Pirlo imposta con una fiducia sconfinata, a volte persino esagerando nei ricami. Le occasioni capitano a grappoli alla Juve, ma non il primo tempo non è adatto per la vendemmia. A tirare le somme di golletto ne arriva appena uno. Angolo di Pirlo, conclusione centrale in mischia di Vidal, sulla respinta corta di Boruc, impacciato, arriva prima di tutti Bonucci che segna a porta vuota. Prima rete stagionale per il difensore ex Bari. Per il resto la Juve fa e dilapida, sprecona. Pepe si fa ipnotizzare due volte da Boruc, Vucinic si divora un gol e ne manca per un soffio un altro. La Fiorentina, non pervenuta, all’intervallo ha limitato i danni, sotto solo di un gol. Ma Mihajlovic ha poco di che rallegrarsi: gli esterni Cerci e Vargas non la vedono mai, l’unico schema è il lancio lungo per il povero Jovetic, che invece andrebbe servito negli spazi palla a terra.
Jovetic festeggiato dopo l'1-1 da Behrami e Pasqual. Ansa
Jovetic festeggiato dopo l'1-1 da Behrami e Pasqual. Ansa
DENTRO GILA, IMPAZZA JOVETIC — Il secondo tempo inizia con Gilardino in campo per Cerci in versione fantasma, in anticipo su Halloween. Al 1’ della ripresa la Viola ha la prima occasione: di testa con Jovetic, non proprio quello che ti aspetti dal talentuosissimo montenegrino. Storari c’è. Ma con un centravanti vero in campo, la Fiorentina è tutt’altra squadra. Perché il purosangue Jovetic, con le briglie sciolte, spopola. E trova il pareggio, sulla sponda di Vargas, coronando un super avvio di ripresa dei suoi. Pareggio comunque clamoroso se si pensa al primo tempo.
MATRI REPLICA — La Juve ha bisogno di questa doccia fredda per rimettersi a giocare. E’ tutto da rifare, ma ha il merito di non pensarci, di non farsi tornare a mente tutte le occasioni sciupate. E la replica, sotto forma di 2-1, arriva quasi immediata. Merito di Matri, al solito implacabile sottoporta, su assist del solito generosissimo Pepe. La Juve soffre un po’ nel finale, ma non concede nulla. E ora guarda tutti dall’alto, in classifica.
fonte Gasport - Riccardo Pratesi