case e appartamenti
ricarica gp

Napoli, scatta l’operazione Bayern Monaco

Napoli-Juve, la carica di Mazzarri


L’allenatore attacca i contestatori: «I numeri sono chiari, siamo grandi»


fonte lacittà - P. T.
Napoli. Più volte contenuta, sedata, appena accennata, la rabbia di Walter Mazzarri esplode prepotente alla vigilia del match con la Juventus. Il tecnico del Napoli è un fiume in piena e trasforma la conferenza stampa a Castelvolturno prima della gara con la Juventus in una sorta di sfogatoio personale. «In questo ambiente ognuno può dire la sua, ma i dati sono oggettivi: da quando sono qui i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo tornati in Champions dopo 21 anni, il che rende l’idea del cammino percorso. Dopo Monaco ne abbiamo sentite di tutti i colori, eppure quella partita è stata importante sotto il profilo del gioco e dell’autostima. Abbiamo dimostrato che, se facciamo i movimenti giusti, possiamo mettere in difficoltá anche uno squadrone come il Bayern. Lo stesso Rummenigge lo ha rimarcato. Ha detto che siamo stati l’ultima squadra che ha reso loro la vita difficile ed io gli credo». Ora c’è la Juve: «Un’altra sfida dai significati importanti, soprattutto per la tifoseria. L’abbiamo preparata in pochi giorni, a differenza loro che ne hanno avuti otto. Un giudizio su Conte? è un grande. In lui rivedo il Mazzarri della Reggina». Ci si attende molto da Cavani, in ombra nelle ultime uscite. è qui che l’allenatore si inalbera: «Col Bayern avevo bisogno del sacrificio di un attaccante, lui aveva sempre giocato in quella posizione. Vi siete dimenticati - chiede ai cronisti alzando il tono della voce - che l’ho inventato io prima punta? Per una volta che l’ho restituito al suo ruolo, sono arrivate critiche destabilizzanti». Anche Hamsik si è ritrovato nel mirino di stampa e tifosi: «E non mi spiego il perché. Pure lui a Monaco ha fatto una gran partita. All’andata a Napoli, semmai, non si è espresso al meglio dopo il gol dell’1-1, come tutta la squadra. Io comunque sono contento, come per Cavani. Non è detto che se uno non segni abbia giocato male per forza, io guardo all’utilitá della prestazione nel suo complesso». Due parole anche sui calciatori recuperati: «Aronica dovrebbe farcela, è rientrato pure Pandev. Ho più alternative a disposizione, finalmente. Purtroppo mi manca ancora Donadel. Ci sono stati incidenti che l’anno scorso non abbiamo avuto, anche per questo abbiamo pagato un certo scotto. Senza dimenticare poi le energie spese in Champions. Anche Pirlo e Buffon lo hanno sottolineato, e mi sembra che loro se ne intendano». Intanto si parla di una possibile convocazione nella Nazionale italiana per Hugo Campagnaro: «Mi fa piacere che anche grazie al mio lavoro posso aiutare i miei calciatori ad ottenere soddisfazioni. Qualora fosse convocato, Campagnaro se lo meriterebbe. Altri che meritano le migliori fortune sono Fernandez e Zuniga. Ha annullato Ribery, eppure anche lui è stato bersagliato dalle critiche». Stasera saranno oltre 50mila i tifosi a Fuorigrotta.



«Azzurri da scudetto ma io non ho paura»
 
Conte lancia i bianconeri ma è polemica con Nedved su Del Piero

TORINO. «A livello fisico il Napoli non avrá alcuno strascico per la partita di Monaco. Ho visto una squadra dalla grande capacitá di reazione che si è rimessa in gioco sul 3-0: quindi possiede valori molto importanti». Antonio Conte, alla vigilia del match con il Napoli, fa professione di realismo, non illudendosi quindi di trovare un avversario un po’ più arrendevole. «Rispettiamo tantissimo il Napoli perché giá l’anno scorso ha lottato per lo scudetto e questa estate io avevo indicato fra le favorite. Questo però - continua Conte - non vuol dire che temiamo l’avversario». Nessuna novitá nella formazione bianconera, che dovrebbe confermare lo stesso schieramentovittorioso a Milano contro l’Inter. Unico dubbio, Quagliarella. Ma in casa bianconera tiene ancora banco il futuro di Alessandro Del Piero. Che effetto farebbe vedere Alessandro Del Piero con un’altra maglia? La domanda torna prepotentemente d’attualitá dopo l’uscita di Alex, venerdì, ai microfoni di Rai Uno, quando ha candidamente ammesso di volere ancora continuare a giocare. E, visto che Agnelli ha decretato che non avverrá nella Juventus, la deduzione è facile. Quindi, il quesito viene posto ad Antonio Conte, che risponde così: «Sono fantasie. Io lo penso al presente, con la maglia della Juventus e sono ben contento che la indossi». E’ abbastanza chiaro, però, che l’esternazione di Pavel Nedved in settimana, quando ha detto che un campione come lui dovrebbe finire la carriera in campo, ha dato non poco fastidio al tecnico bianconero, che, pur senza nominarlo, invita genericamente a evitare gli interventi che toccherebbero solo a lui (e naturalmente al presidente Agnelli). «Non c’è nessuno più di me che voglia il bene della Juventus - spiega ancora in modo accorato Antonio Conte - Ditemi se ne trovate un altro, al momento. Io continuo a ragionare con le scelte tecniche, perché non sono un tifoso, ma sono pagato per riportare la Juventus ai livelli che le competono. Finché ci sono io, su questa panchina, comando io». Alex, in realtá, dopo l’annuncio di Agnelli, non ha mai più nominato la Juventus. Ma la sua apertura sbarazzina a un proseguimento di carriera ha acceso la fantasia di molti. Dal presidente del Sion, che lo ha invitato, ad altri allenatori come Allegri, che dice: «Puo’ ancora fare molto». Infine Quagliarella: la punta non è stata convocata.