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EURO 2012, SLOVENIA KO 1-0. ITALIA QUALIFICATA

Azzurri Promossi, ma solo in matematica
Mercoledi 07 settembre 2011

FIRENZE -  Un gol di Pazzini quando oramai sembrava tutto rimandato apre a Cesare Prandelli le porte dell'Europeo. Bastava una vittoria sulla Slovenia per la qualificazione anticipata di due giornate, colpo mai riuscito a una nazionale a memoria di statistico: e 1-0 è stato, a dispetto di fatiche e sofferenze. Lo ha siglato l'ex viola, ma la serata è tutta per il ct, riabbracciato dalla città che lo ha amato e criticato, ma mai dimenticato. C'è uno spicchio di gloria pure per Balotelli, raggiunto oggi in ritiro a Coverciano dalla notifica della convocazione della procura di Napoli per esser sentito come testimone sulla sua visita-choc a Scampia. Notizia che non lo ha turbato, a giudicare da come ha reagito in campo nel quarto d'ora finale che Prandelli gli ha concesso, dopo la strigliata di ieri. Il ragazzo tutto talento e disagio ci ha messo volontà, potenza, tasso tecnico, e in fondo la scossa a un'Italia in difficoltà di gioco è arrivata proprio da lui. Il bicchiere mezzo pieno è questo, il mezzo vuoto sta nei limiti sui quali si è ancora una volta infranta la formula dei due attaccanti piccoli (Cassano-Rossi) e dei quattro centrocampisti dai piedi buoni: ad avversari schierati e coperti, senza brillantezza nelle gambe e fosforo nelle menti, non si conclude più di tanto. Pochi ma buoni: così si presenta il colpo d'occhio del Franchi, riempito per meno della metà dai 18.000 fiorentini venuti per applaudire Prandelli e dimenticare trite polemiche da contrada. «Cesare bentornato a casa», è solo uno degli striscioni. Il ct ringrazia e si concentra subito sulla partita. Che pare mettersi sui binari giusti dopo 26«: Rossi smarcato in area da un lancio lungo e parato di piede da Handanovic. L'avvio, oltrechè l'assetto tattico azzurro, ricalca in pieno quello di venerdì alle Far Oer. Anche la Slovenia difende con due file strettissime, centrocampo e difesa, e da lì parte Vrsic per linee centrali in appoggio a Novakovic, con movimenti a tratti devastanti per la difesa azzurra. Il gioco lo fa comunque l'Italia, con Montolivo subito in palla e Balzaretti a farla da padrone sulla fascia destra. Rossi appare ancora perso, Cassano non trova sponda. Ma le occasioni arrivano lo stesso. Prima di testa con Montolivo su cross di Balzaretti (3'), poi con una combinazione Montolivo-Cassano-Montolivo sul cui passaggio filtrante De Rossi in area spreca al lato (18'). C'è lavoro anche per Buffon, quando al 21' Vrsic scarica il tiro da posizione centrale: il portiere sfodera la prima di tre parate a pugni chiusi (su staffilate di Kirm, tra 35' e 40', le altre). Thiago Motta, entrato in partita dopo una quarto d'ora difficile, reclama il rigore al 24', per una lieve trattenuta di Suler sulla scucchiaiata in area di Cassano, ma l'occasionissima arriva sui piedi di De Rossi cinque minuti dopo: Pirlo per Montolivo, dal fondo palla tesa lungolinea, il romanista non arriva all'impatto a porta vuota. Ci riprova di testa, sempre su cross di Balzaretti, ma il tempo si chiude con l'unico lampo di Cassano, un bellissimo destro dal vertice dell'area che al 42' sfiora l'angolino dei pali. Tanta quantità, pochi risultati, a conti fatti. E con un pò di sofferenza contro una Slovenia abile nel palleggio e nell'inserimento. È il caso di cambiare e Prandelli lo fa subito. Al 1' della ripresa Marchisio entra per Thiago Motta, serve equilibrio e corsa per per accorciare un'Italia lunga. La ripartenza però è timida. Rossi si incarta sul pallone e Prandelli non nasconde segni di insofferenza.  Il giovane attaccante prova a scuotersi con una percussione e tiro, ma Prandelli decide di cambiare la coppia d'attacco al 16', quando il collega Kek si è già giocato la carta Ilicic per Birsa, segno che la Slovenia vuole vincere. Il cambio azzurro non coinvolge Rossi, ma Cassano, beccato anche da qualche fischio per un pallone alle stelle. La manovra resta farraginosa, la partita si accende al 24' per una tripla occasione azzurra in sessanta secondi: sull'angolo di Pirlo De Rossi di testa è rimpallato due volte sulla linea, poi Rossi in corsa alza a porta vuota. Tre minuti dopo è però Ilicic a graziare l'Italia: lanciato nello spazio da solo, perde il tempo dell'aggancio e spreca un'occasione d'oro. Montolivo non ne ha più, e cede il posto a Balotelli alla mezzora, invertendo la decisione del ct che aveva richiamato Pirlo. Il campione del disagio prova a prendersi subito la partita, la sua discesa prepotente offre a Marchisio la palla buona al 34' ma il destro è a fil di palo. Questo resta all'Italia, la forza di volontà. O il colpo di classe. Come quello di Pazzini, pescato al 40' in area da De Rossi: il suo stop e destro vale partita e qualificazione, quando già aleggiava lo spettro di una trasferta difficilissima a Belgrado, a ottobre contro la Serbia. Poi c'è spazio per un Balotelli volenterosissimo, i suoi due numeri rovesciano qualche fischio del Franchi in un'ovazione. Fino alla festa finale, con Prandelli mani sul cuore per la sua Italia a Firenze.



Il ct: «Stanarli non era facile»
Cesare esulta nella sua Firenze ma chiede più incisività agli attaccanti

FIRENZE. «Loro si sono chiusi bene fin dall’inizio, sapevamo che con un gol sarebbe cambiato tutto perché li avremmo stanati e ci avrebbero dato più spazi: se fosse venuto prima si sarebbe vista un’altra partita. Ma l’importante è che il gol comunque sia venuto. E’ una vittoria importante e meritata». Nella sua Firenze, che peraltro stavolta lo ha accolto in modo piuttosto tiepido e con quasi 10mila presenti in meno rispetto alla partita con le Far Oer, Cesare Prandelli conquista la sospirata qualificazione, e non può che esultare, sia pure nella sua maniera composta. «E’ difficile - spiega - in questo periodo dell’anno avere intensità costante, diciamo che le nostre punte devono attaccare di più l’area; però le occasioni le abbiamo create, rischiando un paio di volte sole in contropiede». Assetto tattico più spregiudicato nel finale: è stata la mossa decisiva? «Stavamo bene, a centrocampo avevamo il predominio, ho rischiato qualcosa in attacco ed è andata bene. Balotelli? Lasciamolo crescere, l’importante è che sia entrato subito in partita, con la grinta giusta».


PAGELLE: BALOTELLI SCUOTE AZZURRI, ROSSI ANCORA GIÙ 
Pagelle degli azzurri dopo Italia-Slovenia. 


BUFFON 6: tre respinte di pugno nel primo tempo e qualche insicurezza, balla anche nel secondo, quando in un'occasione esce anche male 


CASSANI 5.5: presidia bene la fascia in copertura, gli manca il passo finale quando si spinge in fase offensiva e non trova il fondo. Buone le chiusure difensive 


RANOCCHIA 6: rimane dietro a tener la posizione, per dare una mano a Chiellini nel controllo di Novakovic e degli inserimenti. Partita ordinata. 


CHIELLINI 6.5: duello fisico col centravanti sloveno, quasi sempre vinto. 


BALZARETTI 6.5: i cross arrivano tutti dalla sua parte, è una forza della natura. Non trova la testa giusta al centro dell'area, eppure non smette mai di correre su e giù. 


THIAGO MOTTA 5.5: fatica ad entrare in partita, poi dà un pò di ordine alla manovra. Ma si vede che è affaticato, forse persa anche il ginocchio dolorante. Così esce nella ripresa. 


Dal 1' st MARCHISIO 6: entra per equilibrare il centrocampo e arginare le ripartenze slovene, ci mette corsa e poco più. PIRLO 5.5: agisce da play maker, ma è quasi ininfluente sulla partita. Non per colpa sua, troppo poco il movimento delle punte davanti 


DE ROSSI 6: fa diga e cerca il gol, è in crescita ma non ancora l'universale dei giorni migliori. Dal suo piede la palla per il gol di Pazzini. 


MONTOLIVO 6.5: il miglior azzurro sin dall'avvio, detta i tempi di gioco e i passaggi giusti. Poi cala e quando entra Balotelli chiede di esser lui a chiudere la serata. 


Dal 30' st BALOTELLI 6.5: un paio di discese di potenza a sinistra, un gran tiro che sfiora il palo, è lui a scuotere l'Italia. 


CASSANO 5.5: si muove ma non trova in Rossi la sponda giusta, pochi numeri se non il gran destro di fine primo tempo. Poi cala, spara alta una buona palla in area ed esce accompagnato anche da qualche fischio. Dal 16' st PAZZINI 7: entra e non incide, ma gli basta la zampata del centravanti decisivo per mettere il timbro sulla partita e sulla qualificazione 


ROSSI 5: ancora una serata di sofferenza, spaesato e senza spazio anche lui, ma non fa nulla per andarseli a cercare. Un pò meglio quando l'Italia si ridisegna con un 4-3-3 


All. PRANDELLI 7: è la sua serata, per la qualificazione e per la duttilità tattica con la quale cambia in corsa. La fiducia in Balotelli è ben ripagata, ma è segno che il ct conosce i tempi giusti. Arrivare alla qualificazione con due partite d'anticipo, solo 15 mesi dopo il disastro del Mondiale sudafricano, ha un solo nome: il suo.


fonte leggosport