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Le sentenze della Corte di giustizia, l'Atalanta resta a -6

VENERDI 19/08/2011


La Corte di Giustizia federale ha reso note le sentenze in merito ai ricorsi presentati dalle società e dai tesserati giudicati in primo grado dalla Commissione Disciplinare della Figc. Nessuno sconto per l'Atalanta (partirà con una penalizzazione di 6 punti in classifica), così come per Cristiano Doni, al quale viene confermata la squalifica di tre anni e mezzo.Prosciolto, invece, Thomas Manfredini, per il quale l'accusa di illecito sportivo è stata derubricata in quella di slealtà sportiva, al pari di Fabbri dello Spezia. Il Benevento ha ottenuto lo sconto di tre punti sui nove di penalizzazioni inflitti in primo grado, mentre per tutto il resto la Corte di giustizia federale ha confermato le sentenze di primo grado. Ora per tutti le strade sono due: ricorrere al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (TNAS) del Coni o all'Alta Corte di giustizia sportiva.



La Roma in maschera stecca la prima

Una formazione sperimentale esce sconfitta 1-0 sul campo dello Slovan Bratislava. Giallorossi sciuponi in attacco e puniti da un errore di Stekelenburg, tra sette giorni il ritorno all'Olimpico

Sotto gli occhi di Thomas DiBenedetto, la Roma cicca l’esordio stagionale in Europa, perdendo 1-0 a Bratislava contro lo Slovan nella gara d’andata dei playoff. Tra sette giorni i giallorossi saranno chiamati a ribaltare il risultato sul proprio campo, ma per farlo servirà una Roma più in palla dal punto di vista fisico e più convinta da quello mentale. Anche se gli alibi (un undici largamente sperimentale dall’inizio e un paio di occasioni nitide per segnare sciupate malamente) non mancano di certo alla giovane formazione di Luis Enrique.La prima uscita ufficiale della nuova Roma coincide con il giorno del tanto sospirato closing, ovvero la firma ufficiale che fa della cordata guidata da Thomas DiBenedetto il nuovo proprietario della società giallorossa. Non è un caso, dunque, che lo statunitense raggiunga Bratislava per stare vicino alla squadra, acclamato dai circa 200 tifosi presenti al Pasienky Stadion di Bratislava sotto la curva di competenza. A loro e a tutti i supporters giallorosso il neoproprietario ha indirizzato parole di grande fiducia:"Prendere il timone della Roma per me è un grande onore – ha affermato lo statunitense appena atterrato in Slovacchia –. Faremo grandi cose per il futuro di questa squadra. Il primo obiettivo sarà quello di essere orgogliosi di questi ragazzi". Quelli schierati in campo da Luis Enrique, in realtà, sono ben diversi da quelli che ci si aspettava di vedere a Bratislava. Totti e Borriello siedono inizialmente in panchina, al pari di Perrotta, Heinze, Rosi e Taddei. Spazio, dunque, a Viviani a centrocampo, affiancato da Brighi e dal redivivo Fabio SiImplicio, mentre in attacco vicino a Bojan trovano posto Okaka, punta centrale del tridente giallorosso, e Caprari. Nonostante la formazione rimaneggiata, la Roma tiene il pallino del gioco per tutti i primi 45’, riuscendo ad affondare i colpi in un paio di circostanza. La prima occasione da rete capita a Brighi, ma sul suo tiro scoccato al 6’ il portiere dello Slovan si fa trovare pronto. Bella l’azione che al 20’ porta all’occasione più pericolosa creata dai giallorossi nel primo tempo: Cicinho scende sulla fascia e mette al centro un pallone invitante che Caprari indirizza verso la porta avversaria, facendolo però spegnere a pochi centimetri dal palo. I meccanismi disegnati da Luis Enrique funzionano a intermittenza, trovando quali migliori interpreti Viviani, puntuale e preciso in mezzo al campo, e Cicinho, bravo a spingere sulla fascia destra, molto più di quanto faccia dalla parte opposta un timido José Angel. Proprio a sinistra, però, al 29’ nasce un’altra interessante occasione per la Roma: sul cross di Caprari, Okaka si fa trovare pronto alla deviazione a centro area, ma il tocco del centravanti termina lontano dai pali difesi da Putnocky, così come il tiro dal limite scoccato da Bojan tre minuti dopo, spentosi alla destra della porta degli slovacchi. Lo Slovan prova a uscire dal guscio solo con l’inizio della ripresa, rendendosi subito pericoloso: al 51’, infatti, un tiro a botta sicura di Klaudrubsky trova la provvidenziale deviazione di Cassetti, che devia il pallone sopra la traversa della porta difesa da Stekelenburg. Al 55’ Burdisso cicca il colpo di testa a centro area, ma l’occasione migliore dei giallorossi capita ancora sul piede di Caprari, che al 68’ si trova a tu per tu con il portiere avversario, spedendo il pallone sul palo. Luis Enrique prova a scuotere la sua squadra con i cambi: Perrotta sostituisce Brighi, Totti entra al posto di Caprari, Okaka lascia spazio a Borriello. La Roma aumenta vertiginosamente il tasso di qualità in campo, ma la benzina nelle gambe dei giallorossi non c’è più. E Stekelenburg combina la frittata all’80’, intervenendo goffamente sul colpo di testa di Dobrotka, che regala allo Slovan il gol del vantaggio e fissa il risultato finale della gara d’andata. Se vorrà avere un futuro nella stagione europea, tra sette giorni la Roma dovrà necessariamente ribaltarlo tra le mura amiche.

fonte Subito It